Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.

lunedì 15 novembre 2010

Il senso di Giulia per il cibo

Quando torno a casa la sera o nelle ore libere del weekend so bene cosa scegliere di fare se ho voglia di rilassarmi: cucino. Per me, per i miei cari, perché ho programmato una cena con qualche amico o parente, perché voglio omaggiare un invito a cena a casa d’altri con qualcosa preparato da me, per approfittare del tempo a disposizione per “mettermi avanti” con i pasti dei giorni o dei mesi successivi.
Naturalmente sono una gran golosa. “Si mangia per vivere, non si vive per mangiare”: questo detto occupa i primi posti nella mia personale hit parade dei proverbi odiosi. Certo non si può dire che mangiare sia una della finalità dell’esistenza, ma ritengo che gustare il cibo, possibilmente in buona compagnia, e prepararlo per le persone care sia uno dei condimenti che rendono la vita più saporita. Ho precisato: uno dei condimenti, insieme all’amore, alla passione, al buon umore! E non a caso istintivamente diffido 1) delle persone che non amano mangiare o che preferiscono brodini ed insalate ad altri più sontuosi piatti, 2) degli astemi, 3) di chi ha troppe idiosincrasie alimentari (leggi anche: troppe balle). Conosco una sola persona non golosa, di quelle di cui si può dire che “campi d’aria” (e nel suo caso di arte, essendo una restauratrice), sulla quale non nutro nessuna perplessità, ed è mia suocera, perché compensa il suo distacco dal gusto di mangiare col gusto del preparare…e anzi alcune delle ricette che adoro me le ha insegnate proprio lei!
Già, le ricette. Le ricette che vorrei includere in questo blog non hanno la pretesa di essere esaurienti, ma seguono una sola regola: non sono una cuoca professionista (o non ancora?), perciò parlerò soltanto di ricette sperimentate con soddisfazione da me personalmente nella vita di tutti i giorni, inventate da me, ispirate da un libro, suggerite dalla mamma o dalla nonna (o dalla suocera). Attraverso questo mio umile vademecum vorrei soprattutto condividere con chi mi legge alcuni “metodi” e “approcci” alle materie prime: come a dire che imparando le quattro operazioni base possiamo sommare, sottrarre, moltiplicare e dividere qualsiasi numero, e questo vale anche per la cucina. Bastano alcuni semplici attrezzi, buon senso, buon gusto, passione, e non esistono ricette impossibili (o quasi…). Infatti io non cucino quasi mai le stesse cose quando ho invitati a cena!

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