Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.

sabato 31 marzo 2012

Pancakes: non chiamatele frittate!

Dai tempi dell'Erasmus in Olanda mi sono molto affezionata ai pancakes (là si chiamavano per la verità pannenkoeken). Pancakes e non plumcakes.
Ad un osservatore superficiale potrebbero sembrare frittate, ma non ad un assaggiatore, per quanto superficiale possa essere. In realtà sono più simili alle crepes.
Si gustano sia dolci che salati, e quest'ultima versione è - a mio avviso- la morte loro. In Olanda (ma anche nel nord della Germania) ci sono ristoranti che servono solo quelli, proposti in innumerevoli versioni. Ricordo che quando uno spicchio di sole irrompeva tra una nuvola e l'altra in quel di Utrecht, frotte di olandesi sbucavano da chissà dove in pochi minuti e le terrazze lungo il fiume si riempivano: un pancake, una birretta, roba che ti rimette al mondo.
Negli anni ho provato diverse ricette e alla fine sono approdata a questa mia personale versione:
150 g di fecola (se non avete la fecola usate la farina normale, ma i pancakes risulteranno più pesanti)
50 g di farina
1 cucchiaino di bicarbonato
1 cucchiaino di sale
2 uova intere
latte q.b.
burro q.b.
Aggiungete il latte per ultimo e andate ad occhio: l'impasto deve risultare semiliquido e ovviamente senza grumi. A piacere potete aggiungere qualche goccia di tabasco e/o una cucchiaiata di un formaggio morbido (ricotta, robiola, etc).
Ora viene il bello e il buono. I pancakes potete mangiarli "vuoti", ma un po' di sano edonismo vi suggerirebbe di osare di più: gustateli dunque senza indugi "ripieni".
Fate sciogliere una noce di burro su un padellino antiaderente da circa 30 cm di diametro: è il momento di sbizzarrirvi con la fantasia...cipolla (quasi obbligatoria), pancetta (o altro salume), fettine di wurstel, pomodorini o altre verdure...distribuite per bene il tutto sulla padella e dategli 2 minuti di rosolatura. Versate quindi il composto sulla padella e distribuitelo facendola ruotare. Se volete aggiungere dei cubetti di formaggio (DOVETE farlo!), questo è il momento: distribuiteli sopra il composto di uova. Fiamma viva, pochi minuti e potete girarli. Il bello dei pancakes è che sono sottili e si staccano e si rigirano che è una meraviglia: anche col salto, come i veri chef!
Scodellateli nel piatto....altro che frittata!

domenica 4 marzo 2012

Saggio breve sull'(in)utilità della TAV per le italiche genti

Bloccare la TAV significherebbe tagliare l'Italia fuori dall'Europa.
L'argomentazione dei pro TAV si articola intorno a questo concetto. Ministri, politici e amministratori si giocano i pochi secondi di una dichiarazione pubblica con queste parole che oramai ha imparato anche il gatto.
Orbene, chi ha pronunciato almeno una volta nella vita questa frase o una frase analoga è pregato alla prossima occasione 1) di non ripeterla (eccheccaz...ho capito!), bensì 2) di spiegarmi con parole sue perchè.

Esame di maturità, saggio breve: Argomentazioni a favore del Treno ad Alta Velocità per il trasporto di merci lungo la direttrice Italia-Francia.
Illustra e discuti di quali merci si tratta, quali sono gli attuali ordini di grandezza, come sono cambiati negli ultimi anni, come sono trasportate attualmente quelle merci, con quali costi, con quali impatti, in che modo il fattore tempo incide o potrebbe incidere fra 15 o 20 annni sul trasporto delle stessi merci, quali sono le tipologie e i volumi di merci che si prevede circoleranno tra Italia e Francia nei prossimi anni, come sono parametrate tali previsioni, in quanti anni si prevede che i costi di costruzione e gestione dell'infrastruttura saranno ammortizzati. 
Integra l'analisi della fattibilità economica con la valutazione dei rischi ambientali ed epidemiologici a breve e lungo termine. Tale valutazione deve riguardare sia la fase di scavo sia la fase di stoccaggio del materiale inerte, per il quale devono essere indicati ed illustrati siti e modalità di trattamento.
Fortemente sconsigliato al fine di conseguire una positiva valutazione del saggio breve l'utilizzo di tautologie, slogan, frasi fatte, proverbi.
NB: l'argomentazione "perchè sì" è stata cassata come strumento educativo del bambino e dell'adolescente da una lunga tradizione di pedagogisti. Analoga sorte per l'argomentazione "ne ho già discusso ieri con papà". Il candidato è pertanto pregato di non avvalersi di tali desuete scappatoie comunicative per farsi beffe della Commissione, che peraltro ha superato da quel dì l'età verde.

Nell'attesa che i candidati consegnino il proprio saggio, la Commissione si prende il gusto di un paio di personali osservazioni politicamente inaudite.
1) In tema di infrastrutture e urbanizzazione in generale: basta con questa compulsione per costruire, ampliare, aggiungere! Recuperiamo, rimoderniamo, restauriamo, investiamo sullo spostamento a basso impatto dei cuori e dei cervelli (internet) invece che asfaltare ancora per incoraggiare alla frenesia e alla voracità. Sarebbe un gesto di responsabilità e di educazione civica.
2) Lo capiremo una buona volta che l'Italia dovrebbe innanzitutto sfruttare e valorizzare le risorse che ha.
Le risorse dell'Italia sono i suoi paesaggi naturali, la cultura e l'arte, con cui pochi stati al mondo possono competere. Istruzione, formazione, cultura, tutela del patrimonio naturale e artistico: tagliare su questo a favore di altro è ottuso e -permettemi- immorale. Guardate quello che si fa in altri stati su questi temi, con 1/10 del nostro patrimonio artistico e naturale, e capirete che l'Italia è già tagliata fuori dall'Europa.


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giovedì 1 marzo 2012

Starei seduto fumando una Malboro

Come dice Nanni Moretti in un suo film, io ho una deformazione del padiglione auricolare che non mi consente di ascoltare altro che musica italiana. Beh, forse non fino a questo punto ma quasi: il mio panorama musicale non italiano abbraccia ben pochi pezzi e pochissimi sono quelli, che magari conosco e apprezzo, di cui ricordo titolo e interprete.
Quello di Lucio Dalla è stato il mio primo concerto. Anno 1992, insieme a mia madre.
Il mio grazie oggi va ad un artista che sfuggiva ai canoni del cantautore impegnato, dell'intellettuale cupo e maledetto, un guascone della musica, le cui parole, dissacranti e struggenti, hanno accompagnato tanti passaggi della mia vita e continueranno a farlo. Potere della trascendenza tutta umana di chi ha lasciato qualcosa di sé.
Per "4 marzo 1943", per quello strano titolo di cui mia madre mi aveva raccontato la storia. La canzone che associo a lei (mia madre).
Per "Anna e Marco", che alle medie cantavo alla mia prof di arte perché era uno dei suoi pezzi preferiti ed io, suppongo, ero uno dei pochi tredicenni che lo conosceva.
Per "Canzone"...diglielo veramente, non può restare indifferente e se rimane indifferente non è lei. Perché è una delle frasi più belle sull'amore e sulla fiducia che io abbia mai sentito.
Perché c'è voluto il mio compagno secchione del ginnasio a spiegarmi con parole compìte che la chiusa di "Disperato erotico stomp" parlava di "autoerotismo maschile" (ipse dixit). Gran pezzo.
Perché "Com'è profondo il mare" è il mio vangelo laico, perché a modo mio ho bisogno di testi sacri anch'io.
Qui mi fermo, giusto per limitarmi alla top five.
Ciao Lucio, oggi va così, ma tra un'orazione funebre e l'altra, io ti immagino mentre ci dici: vi dò due ore, due ore al massimo, poi sulla testa vi piscerei...