Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.

venerdì 21 settembre 2012

Cinquanta sfumature, ma anche meno

Ho ceduto.
Incuriosita dalle numerose estatiche adepte di questo caso letterario, ho ceduto e l'ho letto.
Non sono fra quelli che nei giorni del festival di Sanremo si crogiolano di beatitudine e autocompiacimento nel dire a tutti che loro no, non lo guardano, e anzi non conoscono nemmeno un brano che abbia vinto Sanremo. Mi sottrarrò pertanto anche dalla schiera delle femmine sdegnate che recensiscono questo libro come un'offesa alla dignità, noioso, scritto male e quant'altro.
Allora. Non è letteratura d'alto livello, ok: la prosa non ammalia, i dialoghi -inclusi gli infiniti scambi di email- sono piuttosto piatti, anzi talvolta sono involontariamente imbarazzanti (- Faremo l'amore? - No, io non faccio l'amore. Io fotto senza pietà. Questo non lo dimenticherò finchè ho vita).
I personaggi sono tutti poco credibili, a cominciare dai protagonisti. Bella, intelligente, spiritosa, colta, sensuale, 21enne. Vergine. Nemmeno una toccatina ogni tanto, nemmeno fai da te, tabula rasa. Completamente inesperta.
Bellissimo, erotico, ricco, realizzato, pilota di elicotteri, alianti, catamarani, musicista provetto, colto, ironico, generoso, galante, perverso e tormentato quanto basta. Giovane. V-E-N-T-I-S-E-T-T-E anni. L'età giusta per far brillare di luce propria tutta la mercanzia estetico-genitale che ovviamente la natura gli ha fornito. Ma in che mondo un uomo così giovane sarebbe già così??!!
Comunque lo accetto. E' una fantasia. E comprendo che la storia fra una comunissima parrucchiera con la cellulite che sbaglia il congiuntivo con un operaio in cassa integrazione che ogni tanto si concede un puttan tour sarebbe stata meno entusiasmante.
Detto questo, le prime 100-150 pagine scorrono via bene e le scene erotiche sono un porno soft adatto a solleticare la fantasia di una donna: scritte da una donna (che ne ha provate di ogni, quella vecchia porcona!), sanno raccontare le sensazioni che le donne fortunate hanno provato almeno ogni tanto e quelle meno fortunate anelano di (ri)provare, magari un po' più spesso.
Successivamente il libro si perde in un loop alquanto ripetitivo (non morderti il labbro, ti fotto, occhi al cielo, ti fotto, ti punisco e ti fotto, ti fotto e ti punisco) e l'eroico Christian Grey -dapprima l'uomo che ogni donna sogna- finisce per diventare opprimente e per far rimpiangere l'operaio in cassa che non si sognerebbe mai di fare la sua comparsa alla pensione Il Gabbiano quando sei andata due giorni a Pinarella a trovare tua madre.
E delle cinquanta promesse sfumature se ne colgono non più di due o tre.
Onore comunque al merito di un libretto che con due capezzoli turgidi (ci mancherebbe) e un'erezione colossale (niente meno) ha sdoganato l'argomento "fantasie erotiche femminili". Esistono. E di sfumature ne hanno ben di più di cinquanta, cari i miei signori uomini (a breve, solo per voi, il post Diventare Christian Grey in 10 mosse).

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